Bologna, 12 febbraio 2025 – La notizia della sua morte l’abbiamo data ieri su questa stessa pagina.
HC Yaiza il 9 febbraio scorso non ha terminato la CEI3* di AlUla, in Arabia Saudita.
Ma come è morta, cosa è successo davvero? Al di là del dolore di una notizia simile, viene naturale cercare di sapere qualcosa di più sul come è avvenuta la disgrazia.
Abbiamo scaricato la App Yamamah, che fornisce i dati aggiornati delle più importanti gare di Endurance a livello internazionale e aggrega molte statistiche riguardanti cavalli, piazzamenti e quant’altro possa interessare agli appassionati.
Sulla scheda di Federico Ferber, nr. 759 è in terribile evidenza il cavallino rosso che contraddistingue ogni binomio che per qualsiasi motivo non ha terminato il percorso di gara.
Sotto quello di Yaiza la motivazione suona in modo sinistro: “Catastrofic Injury”, lesione catastrofica tradotta letteralmente compulsando tutti i dizionari inglese-italiano che abbiamo sottomano.
Ci ronza nell’orecchio quella ‘catastrofica lesione’, anche dopo aver scritto la notizia: cerchiamo di saperne di più, di parlare con qualcuno che può sapere cosa è successo.
Lo dobbiamo a Yaiza, alla nostra curiosità più o meno morbosa, e anche al mestiere che facciamo.
Una, due, tre telefonate. Orari sballati, i fusi orari non aiutano.
La prima persona con cui parliamo risponde di getto: “Ti dico solo che Ferber piangeva come un bambino: era una cavalla speciale a cui teneva molto”.
Altra infomazione: al quarto cancello veterinario i suoi parametri metabolici erano perfetti, è stata eliminata alle ore 14:29 per andatura irregolare.
Una andatura ‘lievemente irregolare’, per la precisione, dice la nostra fonte.
Ma poi cosa è successo? Basta seguire passo dopo passo le informazioni del cartellino veterinario.
Alle 15:00, il cavallo si è recato alla clinica veterinaria per una terapia fluida elettiva.
Alle 16:30, il cavallo ha iniziato a manifestare un lieve disagio addominale e scarso appetito.
Alle 17:00 è stata fatta una diagnosi di colica e il cavallo ha iniziato a mostrare distensione addominale. È stato consigliato il trasferimento in un centro di riferimento (l’Ospedale equino di Riyadh) per cure avanzate.
Alle 17:20, le condizioni del cavallo sono ulteriormente peggiorate e il trasporto al centro di riferimento è stato ritenuto sconsigliabile.
Alle 18:30, nonostante il trattamento, il disagio addominale del cavallo si è intensificato.
Alle 19:30, nonostante il trattamento, il disagio addominale del cavallo si è ulteriormente intensificato con una grave distensione addominale.
Alle 20:30, il cavallo è peggiorato fino a diventare critico e si è sdraiato, mostrando una grave angoscia. Sono stati eseguiti tutti gli interventi possibili; tuttavia, nonostante il trattamento intensivo, non sono stati osservati segni di miglioramento e le condizioni del cavallo sono peggiorate.
Alle 21.30 è stata somministrata l’anestesia per induzione al cavallo.
Alle 21:40 è stata presa la decisione di eseguire l’eutanasia, in accordo con il proprietario del cavallo, a causa delle condizioni irreversibili del cavallo.
Alle 21:42 il cavallo è stato dichiarato morto e il corpo è stato coperto con l’apposito telo di plastica.
Alle 22:25, il cavallo è stato caricato attraverso un sollevatore in un camion frigorifero insieme a 20 sacchi di ghiaccio, applicando la procedura del piano di gestione delle crisi e dei rischi dell’evento.
Il cavallo sarà trasferito al College of Veterinary Medicine and Animal Resources di Alhasa per l’esame post-mortem (secondo il regolamento FEI), gestito dalla Federazione Equestre dell’Arabia Saudita.
L’11 febbraio 2025 è stata effettuata l’autopsia.
Tutte le procedure sono state eseguite in presenza di ufficiali FEI, rispettando rigorosamente le regole e i protocolli FEI.
Considerazione personale: se i cancelli veterinari non fossero stati efficienti e scrupolosi, ad AlUla non avrebbero fermato ben 57 cavalli sugli 85 iscritti
E’ vero, Yaiza comunque non c’è più: ma una colica è qualcosa di diverso da una ‘Catastrofic Injury’.
Ma chissà che qualcosa di buono non possa ugualmente uscire, da questa esperienza: che non ci possa aiutare, tutti, a comunicare di più, e meglio.
Un ‘Protocollo Yaiza‘: qualsiasi cosa succeda spieghiamola. Perché nel ‘non detto’ è facile credere di leggere quello che il cuore ci suggerisce, piuttosto che la realtà: e ‘…la cura è nella verità’.
Così Yaiza vincerebbe ancora: per tutti i cavalli, di qualsiasi disciplina.